L'istruzione di Holmes, (...e il violino!!!)

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Beàtrix
view post Posted on 2/2/2011, 14:33




Questo topic nasce da una riposta troppo lunga al post sul passato di Holmes. Istruzione, amore, famiglia… come si dice nell’altra discussione, del passato del Nostro non si sa praticamente nulla.
Però in base a quello che vediamo si può supporre qualcosa. (Adoro usare, o almeno tentare di usare, su Holmes, i suoi stessi metodi).

L’istruzione di Holmes... e la musica.
In STUD Watson stila il famoso quanto poco lusinghiero elenco di cose che Holmes sa e che non sa. Ora, fra questo elenco, fra le prime impressioni che Watson ha su Holmes (non sapeva nulla del sistema solare!, afferma attonito il dottore) e quello che poi emerge nel corso dei successivi scritti, c'è una certa discrepanza.
Punto uno però: una persona adulta che non sa, negli anni Ottanta dell'Ottocento, che la terra gira intorno al sole si può supporre che abbia un'educazione profonda? che abbia studiato molto? Ci sono tantissime cose che uno studia e poi dimentica se effettivamente nella sua professione non gli servono, ma ci sono anche cose basilari che, come dice il dottore, è difficile ignorare. Difficile a meno che uno non se ne sia mai occupato.
Si pone allora il primo quesito: che genere di educazione ha Holmes?
Sembrerebbe possibile affermare che Holmes, osservando lui e suo fratello, arrivi da una famiglia piuttosto ricca o comunque facente parte dell'alta borghesia, e quindi sembrerebbe pressoché impensabile che non abbia ricevuto almeno l’educazione di base. Inoltre sa leggere e sa scrivere (cosa non scontata per quel tempo) e s’intende comunque, con tutti i buchi del caso, di parecchie cose. Quindi possiamo asserire che Holmes ha ricevuto un’istruzione di base.
Il secondo quesito: Dove? Come?
Qui ho bisogno di aiuto. Dove e come, in genere, a metà dell’Ottocento, i figli maschi ricevevano un’educazione? Per quanto mi sembra di saperne in collegio, anzi nei college, trattandosi proprio di una famiglia inglese. Le istitutrici erano di solito impiegate dalle famiglie più per l’educazione delle figlie femmine che non dei maschi. Quindi possiamo supporre che Holmes abbia frequentato un college. Ma, e qui però è la mia memoria che fa cilecca, mi pare che questo venga detto in MUSG.
Abbiamo quindi appurato un punto del suo passato, diciamo che possiamo affermare questo con una ragionevole certezza.
Ora però viene la parte più difficile. Cosa ha fatto… dopo?
Punto uno: sappiamo che non ha una laurea. Mi sto riferendo a STUD. All’inizio quando Watson riceve notizie di quello che sarà il suo amico e coinquilino dalla bocca del suo ex assistente, chiede esplicitamente se si tratti di uno studente di medicina, e Stamford dice chiaro e tondo che no, non è uno studente di medicina e non ha idea di che corsi frequenti e che non sta preparando alcuna laurea. Grazie a questa affermazione possiamo evincere due informazioni, a parer mio: la prima è che Holmes nel 1878 aveva l’età di uno studente universitario o comunque un’età plausibile per essere uno studente in fase di completamento studi, e la seconda è che Holmes non è uno studente universitario. Forse mi sbaglio, ma devo ammettere che il modo in cui ne parla Stamford all’inizio di STUD mi ha sempre incuriosito, mi ha sempre fatto pensare a Holmes come a una persona più giovane di Watson, forse anche di un bel po’. E questo fa supporre che non abbia già una laurea. Sappiamo quindi dall’affermazione di Stamford che Holmes non è uno studente universitario, e sappiamo per conoscenza nostra che in futuro non lo sarà.
Quindi diciamo che possiamo affermare con ragionevole certezza che Holmes non ha compiuto studi universitari, ma quello che sa, e questo per stessa ammissione sua, è accuratamente scelto in funzione della sua professione. Sapendo quale è la sua professione diciamo che Holmes è in un certo senso un autodidatta. Anche questo va a favore dell’idea che non abbia frequentato alcuna università.
Punto due: più si prosegue nei racconti, più si conosce Holmes, più però si nota che egli non sia affatto digiuno di cultura, e soprattutto si nota il suo amore per l'arte e la letteratura. In BOSC ha il suo Petrarca tascabile da leggere in treno. Tradotto? O in italiano originale? In qualunque dei due casi, e soprattutto nel secondo caso, non è esattamente una lettura per una persona che pecca in cultura. Tutto nel suo comportamento denota un uomo che è tutto fuorché ignorante. Si pone allora la domanda: sapendo che non ha fatto studi universitari, che studi ha fatto? Forse ha iniziato degli studi universitari, forse in lettere, per poi abbandonarli a favore della sua professione?

Riguardo alla sua istruzione c’è poi un punto veramente interessante: il violino. Questo è veramente importante secondo me. Ora, premetto che io sono musicista di professione. Oggi, come grande novità, gli studi musicali stanno acquisendo dignità universitaria (però ancora adesso, parlo per esperienza personale in entrambi, musicologia e conservatorio rimangono separati), e io stessa sono non diplomata ma laureata triennale (si chiama diploma accademico per via della denominazione artistica, ma è un triennale) e sto preparando la tesi biennale in pianoforte. Ma questo, fino a qualche anno fa, era fantascienza. Non solo gli studi musicali sono sempre stati al di fuori degli studi universitari, ma sono sempre stati addirittura incompatibili con essi. Nell’Ottocento questa situazione non era differente da quella che è stata fino a una decina di anni fa. Non solo, finalmente ci stiamo liberando dell’idea del bambino prodigio, ma fino a poco tempo fa era solamente così che si faceva carriera di strumentista. Ora: Holmes suona il violino. Bene? Male? Non eravamo lì a sentire, non possiamo dirlo, ma a quanto ne dice Watson era un discreto violinista. Non bravissimo, ma forse piuttosto bravo; Watson sempre in STUD e non so dove altro, afferma che Holmes è in grado di suonare anche brani difficili. Forse, possiamo azzardare noi, era in grado di suonare anche brani abbastanza difficili. Possiamo farci un’idea che fosse un discreto violinista. E quello che è certo è che era un appassionatissimo di musica, e un buon intenditore. Qui si presentano spunti di notevole interesse.
Prima di tutto: perché il violino. Nell’Ottocento si era ormai persa la concezione illuministica dell’uomo cortigiano che sa un po’ di tutto, per tanto l’educazione musicale nelle famiglie borghesi era più per le figlie femmine che non per i maschi, e le signorine di buona famiglia nove volte su dieci suonicchiavano il pianoforte e non il violino, e la restante una volta su dieci cantavano. Da dove esce che un figlio maschio, un secondogenito, suoni il violino? L’unica possibilità è che l’abbia fatto per scelta. E qui a me si accendono i lumini.
Se metto insieme il fatto che un bambino sceglie di suonare il violino con il fatto che non ha fatto studi di altro genere, facendo 2+2 ottengo 4, e cioè che il bambino ha studiato musica come cosa principale, ha studiato per diventare violinista.
Lo so, è una tesi azzardatissima, e non credo che Doyle abbia mai pensato niente del genere (rimando alla questione holmesiana: datemi prove!!! Non aspetto altro :D). Però divertiamoci.
Se un bambino decide, a metà Ottocento come ancora fino a poco tempo fa e come ancora qualche volta oggi, di fare il musicista, di fare lo strumentista di professione, di fare insomma il concertista, non studia altro. Ed ecco un buon modo per coprire le domande e i buchi sulla sua istruzione.
Il fratello, Mycroft, ha un lavoro governativo, quindi si suppone che abbia fatto degli studi in merito, forse di legge, era frequente per i primogeniti. Mi sembra quindi impensabile che il secondo figlio sia stato lasciato a se stesso, non sono molto o troppo del parere che la famiglia abbia trascurato in quel senso il secondogenito, anche solo per una questione di apparenza in società (si direbbe infatti una famiglia benestante, dell’alta borghesia, quella di Holmes).
Azzardo che la primissima idea di professione di questo ragazzo fosse stata proprio la musica, proprio il suo violino. Per quale motivo poi questa cosa non sia stata portata avanti è un mistero. Tra le giustificazioni più comuni è mancanza di talento (io al talento non credo, ma nel mondo della musica, e soprattutto in quel mondo, era uno spauracchio sempre presente), mancanza di voglia di studio, una scelta diversa fatta poi nel corso della giovinezza, l’imposizione della famiglia di lasciare l’idea della carriera di concertista, un po’ di sfiga (che quella non manca mai…), timidezza nel salire sopra il palco e suonare… o magari semplicemente il fatto di aver trovato poi una professione che lo soddisfaceva e lo appagava di più.
Se Holmes abbia fatto o no studi musicali professionali resta questione aperta. Io propenderei per il sì. Forse non è arrivato a diplomarsi, ma credo che un discreto iter conservatoriale l’abbia fatto. Questo lo suppongo da due fattori: il primo è che sembra avere una discreta capacità strumentale (e torniamo ai brani difficili o abbastanza difficili citati prima), e il secondo è che sono proprio gli studi musicali ad essere incompatibili con la facoltà universitaria: se il ragazzo aveva deciso di dedicare la sua vita a diventare concertista è pensabile che non abbia fatto altro. Almeno fino a un certo punto.
…ma quanto ho scritto? Santo cielo, la prossima volta conto le parole.
 
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view post Posted on 2/2/2011, 22:16

Unrivalled bag of tigers

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No, non contare, anzi!
Vorrei solo fare alcune osservazioni e correggere alcune piccole imprecisioni.
Innanzitutto, oltre alle due cose sulla famiglia di Holmes che hai citato nell'altro thread (brillante l'intuizione di studiare la psicologia di Mycroft per comprendere quella di Sherlock: ti consiglio di approfondire questo spunto) ne conosciamo una terza: Holmes dice che i suoi antenati erano "country squires", cioè signorotti di campagna: non nobili, ma appartenenti all'aristocrazia terriera. Gli appartenenti a questa classe sociale non erano necessariamente ricchi (un esempio nel Canone è Hilton Cubitt di DANC) ma avevano tradizioni ben più antiche della semplice borghesia urbana.
Vorrei poi correggere alcune piccole inesattezze derivanti dai tuoi 10 anni senza Canone (anche se ti invidio: magari avessi io la stessa memoria dopo essere rimasto lontano 10 anni dalla fonte del sapere!).
1) sappiamo benissimo che Holmes HA frequentato l'università. Lo dice chiaro e tondo in GLOR e MUSG. Forse sei stata fuorviata del termine "college", che tu hai interpretato come "collegio", associandolo a una scuola superiore. Ma i college, in Inghilterra, sono quelli delle università: le scuole che noi chiamiamo collegi sono le c.d. public schools, che si frequentano fra i 13 e i 18 anni più o meno. La più famosa e altolocata è Eton, ma ce ne sono parecchie altre molto prestigiose. Ora, se Holmes avesse frequentato una di queste scuole, probabilmente l'avrebbe detto. Invece non ne parla mai.
2) Sappiamo che ha frequentato l'Università (gli studiosi ancora litigano per la scelta Oxford/Cambridge) per almeno due anni, forse di più, ma non di meno. (La citazione da GLOR dice: "È il solo amico che mi sia fatto nei due anni nei quali frequentai l'università"] Ma non poteva andare all'Università senza una preparazione superiore. Dunque doveva avere un precettore privato, che lo preparasse per gli esami di ammissione.
[Tra parentesi, non è detto che questo si applichi anche a Mycroft, della cui carriera scolastica non sappiamo nulla (possiamo solo ipotizzare che abbia compiuto studi universitari, e molto probabilmente in legge o materie analoghe come giustamente affermi). Mycroft può benissimo avere frequentato una public school.]
Questo non intacca la tua teoria che Holmes si sia concentrato sulla musica nei suoi studi in età liceale; anzi in un certo senso la rafforza, perché in una public school difficilmente avrebbe potuto concentrarsi sul violino, a meno che non fosse una scuola esclusivamente di musica. Ma torniamo al punto che se avesse frequentato una scuola presto o tardi ne avrebbe accennato, come accenna ai suoi studi universitari... sopratutto tenendo conto che Watson ogni tanto parla dei suoi trascorsi scolastici e in queste occasioni anche Holmes avrebbe potuto farsi sfuggire qualche accenno.
[della carriera scolastica di Watson magari riparliamo in un'altro thread...]
3) C'è qualche piccola imprecisione nella tua cronologia. Holmes non incontra Watson nel 1878, ma nel 1881. È giovane, sì, più giovane di Watson secondo tutti i calcoli: ma di un paio d'anni al massimo. Non ha più un'età da studente universitario (almeno non per l'Inghilterra di quel periodo, dove ci si laureava a 21-22 anni e entro i 25 si completava un eventuale dottorato di ricerca...)
In base a calcoli fatti partendo dalle date in GLOR, che deve svolgersi nel primo o al massimo nel secondo anno di Holmes all'università, Holmes è nato nel 1853 o 1854. Perciò è andato all'università probabilmente nell'ultimo quadrimestre del 1872 e se c'è rimasto solo due anni se n'è andato (senza laurearsi) nel 1874; da notare che i corsi di laurea allora a Ox o Cam duravano tre anni, o per meglio dire uno studente poteva prendere il suo "Tripos" non prima dell'ottavo quadrimestre dal suo ingresso all'università e non oltre il decimo. Dopo di che poteva sostenere l'esame per il B.A. (Bachelor of arts) anche molto tempo dopo, se nel frattempo voleva seguire altri corsi di studio o dedicarsi ad altro. Alcuni studiosi ritengono però che Holmes in realtà SIA rimasto più di due anni, perchè in MUSG accenna al fatto che "nei miei ultimi anni al college si era molto parlato dei miei metodi tra gli studenti", quindi è molto facile che abbia completato il suo corso di studi.
Questo non è in conflitto con il fatto che all'epoca di STUD, cinque o sei anni dopo, Stanford dice che Holmes non sta studiando medicina o scienze: effettivamente non è uno studente allora, sta solo frequentando il laboratorio per svolgere sue ricerche private connesse alla sua professione di detective. Sicuramente non gli interessa laurearsi in medicina e di certo non ha studiato medicina in passato in maniera ufficiale; forse il suo corso di laurea era in scienze (Natural History era le denominazione a Cambridge) ma tutto ciò all'epoca di STUD è ormai nel passato e Holmes ha già circa 27 anni.

In questo contesto, la tua teoria sul fatto che Holmes si sia concentrato molto sullo studio del violino, magari a discapito di altre materie (e se davvero ha lasciato l'Uni dopo due anni senza laurearsi questa teoria viene ancora rafforzata) ne esce ancora più forte. Ti consiglio di approfondirla e di continuare a lavorarci su, è una cosa molto interessante!

Ah, riferimenti bibliografici sulla carriera scolastica di Holmes: Dorothy L. Sayers, Holmes' college career (1934), in Sayers on Holmes: essays and fiction on Sherlock Holmes, Altadena, The Mythopoeic Press, 2002.
 
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Beàtrix
view post Posted on 3/2/2011, 13:05




Aaaahhhh, hai rrrrrrragionissima. Adesso che me lo dici mi sembra di ricordare qualcosa circa un accenno ai compagni di studi, sì, mi ricordo che diceva che i suoi metodi erano diventati famosi fra i suoi compagni, forse anche in senso negativo se non ricordo male.
Ok, naso nel Canone seriamente prima di dare a questi due pezzi dignitià articolistica. Assolutamente naso nel Canone sennò finisce che perdo le cose per strada e poi scrivo sciocchezze, qunidi datemi un pochino di tempo per rileggere. Nel frattempo, se avete altri appunti o idee fate fate, che così cerco di far confluire il tutto.
 
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Abigaille15
view post Posted on 8/3/2011, 09:28




Ciao a tutti!
In quanto all’istruzione di Sherlock Holmes, e anche alla sua origine, ecco che cosa ho scoperto nella prefazione dei libri di Wordsworth Edition Ltd (è interessante il fatto che questi libri rappresentano dei fascimili dello stesso Strand Magazine dove i racconti su Holmes erano stati pubblicati).

“From textual evidence, Sir Sidney Roberts concluded that Sherlock Holmes was born in 1854 of an English father and a mother descended from a line of French painters. He seems to have been something of an aesthete at university, probably Oxford, but certainly not Cambridge. On coming down from University he took rooms near the Brittish Museum to study those sciences relevant to his subsequent career. In 1881 in a laboratory at St.Bartholomew’s Hospital, he met Dr.Watson, and they decided to share the rooms in Baker Street. We know that Holmes refused a knighthood, but he did accept the Lègion d’Honneur. He retired to Sussex, kept bees, but of his life after 1914 there exists no record.”

E siccome io non sono italiana, ho preferito di esporre quel testo in inglese, come l’ho trovato, lasciando la traduzione più esatta a qualcuno di voi.
 
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steg
view post Posted on 9/3/2011, 09:38




CULTURA di Sherlock Holmes.
Nei primi tempi della loro vita in comune, Watson rimase esterrefatto dalla stranezza delle conoscenze di Holmes. Era ferratissimo in alcuni campi che avevano a che fare, come avrebbe scoperto poi, con la sua professione, ma del tutto ignorante in altri: Holmes estremizzò volutamente le sue posizioni al riguardo, fino a teorizzare di non voler sapere nulla che non avesse rapporti con il suo lavoro (v. soffitta). In realtà, come Watson ammise esplicitamente in FIVE, le cose stavano in maniera assai differente. L’impressione è che Holmes, tenendo per puntiglio una posizione polemica, si divertisse a stuzzicare un po’ il suo amico. Già in STUD per esempio Holmes finse di non sapere chi fosse Thomas Carlyle, ma poco dopo recitò senza parere un suo celebre aforisma (“Il genio è un’infinita capacità di curare i particolari”). In realtà, l’intero Canone è infarcito di dotte citazioni di Holmes: George Meredith (BOSC), Baxter (VALL), Darwin (STUD), Orazio, Balzac e il persiano Hafiz (IDEN), proverbi francesi (STUD e SIGN), Goethe, Jean Paul Richter, Carlyle, e Winwood Reade (SIGN), perfino un passo di una lettera di Flaubert a George Sand (REDH), Cuvier (FIVE), Thoreau (NOBL). Quanto a Shakespeare, si contano circa venti tra citazioni vere e proprie ed allusioni (v. anche game is afoot, the). Inoltre Holmes conosceva molte lingue straniere: latino, italiano, francese e tedesco. Holmes era poi un uomo dalle molteplici letture. Conosceva certamente i fratelli Grimm (SUSS) e in STUD veniamo a sapere che aveva comprato su una bancarella un volumetto del 1642, De jure inter gentes, di Richard Zouche (v. libri); in SIGN consigliò a Watson di leggere il Martirio dell’uomo di Winwood Reade. In RETI paragonò una persona al protagonista de “The Fair Penitent”, dramma del 1703 di Nicholas Rowe; in BOSC lesse in treno un’edizione tascabile del Petrarca, non sappiamo se in lingua originale; in CROO citò a Watson il secondo libro di Samuele, della Bibbia, nel quale è narrata la storia di Davide e Betsabea. Dal punto di vista scientifico, a parte la matematica, la chimica e la fisica, conosceva abbastanza bene la geologia, come Watson riferì già in STUD: da un’occhiata sapeva definire il tipo di terreno e dedurne la provenienza (FIVE, SIGN, STUD). Era poi un vero esperto di letteratura medievale, al punto da aver scritto una monografia sulla datazione degli antichi documenti (HOUN) e passava spesso il suo tempo a decifrare palinsesti (GOLD). Era un appassionato di pittura (v. arte) e di filologia (in DEVI cercò di dimostrare le radici caldee del dialetto della Cornovaglia). In 3STU svolse delle ricerche presso una grande università inglese sui primi documenti inglesi di garanzia (forse la Magna Charta) i cui risultati sono definiti “sorprendenti”. In 3GAB chiese scherzosamente ad un cliente se possedesse un First Folio Shakespeare, con ciò dimostrando di conoscere l’enorme valore di questa raccolta, stampata nel 1623 a Londra, la prima edizione delle opere dello scrittore inglese. Tutto questo poi senza parlare del suo amore per la musica, della sua competenza in campo violinistico, e degli aspetti più legati alla sua professione come la grafologia o l’arte di seguire le orme, su cui compì profondi e originali studi e scrisse numerose monografie.

STUDI di Sherlock Holmes
Sappiamo per certo che il giovane Holmes frequentò l’università, anche se non sappiamo se completò i suoi studi. Watson nascose volutamente ogni traccia, mostrando che Holmes aveva una certa familiarità con i dintorni di un’università (CREE) che ha chiamato Camford, località in realtà inesistente, il cui nome appare ottenuto chiaramente dalla sintesi di Cambridge e Oxford. Forse si trattava della stessa università in cui si sono svolti i fatti narrati in 3STU, nella quale Holmes si è recato per svolgere ricerche sui primi documenti inglesi di garanzia (la Magna Charta?), con risultati “sorprendenti”. Certamente doveva trattarsi di Oxford o Cambridge, perché in MUSG Holmes definì compagno di studi il suo amico Reginald Musgrave, un rampollo di una nobile dinastia che mai e poi mai avrebbe frequentato una qualsiasi altra università. Ma quale delle due? In GLOR Holmes disse di essere stato morso dal cane di uno studente, Trevor, mentre andava alla cappella del college, durante i suoi primi due anni di università. E’ stato fatto notare che non era concesso agli studenti tenere cani nei college, dunque Holmes era stato morso in strada, mentre andava alla cappella: perciò abitava fuori del college, cosa vietata per i primi due anni ad Oxford. Dunque, Cambridge, che era oltretutto più nota per gli studi scientifici. Ma, in fondo, Holmes avrebbe potuto essersi recato fuori del college per qualche suo motivo, ed esistono altri elementi in favore di Oxford: in 3STU Holmes fece riferimento al “quadrangolo” (tipico di Oxford) e in MISS dimostrò di non conoscere bene i dintorni di Cambridge; per di più definì la cittadina “inospitale” e restò completamente indifferente di fronte alla sconfitta della squadra di rugby dell’università contro Oxford. Anche l’idea che abbia frequentato solo due anni l’università (GLOR) è stata contestata sulla base di diverse considerazioni relative alla datazione di GLOR e MUSG, che si riferiscono agli anni universitari. Come è ignota la sede così lo è il tipo di facoltà frequentata (certamente non medicina, come assicurò Stamford a Watson in STUD). Dopo essersi stabilito a Londra, Holmes continuò a frequentare sale anatomiche e lezioni di giurisprudenza (STUD), portando avanti i suoi studi (STUD). Certamente, comunque, gran parte della formazione professionale di Holmes fu autoprodotta, con una serie di esperienze ed esperimenti che provocavano lo stupore e il sospetto dei contemporanei. Si pensi al tono scandalizzato di Stamford quando disse a Watson che lo aveva visto staffilare i cadaveri nelle sale anatomiche per studiare la possibilità di produrre ecchimosi dopo la morte, o alle lamentele dello stesso Watson per i suoi nauseabondi esperimenti chimici, o ancora le sue verifiche nel retrobottega di un macellaio per scoprire se una fiocina poteva trapassare il corpo di un uomo, o, almeno, di un maiale (BLAC).
(Stefano Guerra, Enrico Solito, Il diciottesimo scalino, Ed. Delos Book)
 
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Lucabonelli
view post Posted on 18/3/2013, 21:51




ciao a tutti! sono nuovo e navigando su internet mi è capitato di imbattermi in questa interessantissima pagina che parla del mio idolo!
io ho solo 17 anni e frequento la classe 4 di un istituto tecnico industriale(scientifico tecnologico)! sono appassionatissimo di sherlock holmes e ci sono alcune dubbi e domande che mi pongo da tempo e alle quali spero, voi possiate dare una risposta!
allora...prima di tutto secondo voi sherlock holmes che tipo di studi ha fatto! intendo sia alle scuole superiori sia all'università(che tipo di facoltà ha scelto) e secondo , che tipo di esercizio ha fatto per arrivare ad avere delle abilità d'osservazione di questo livello!
si ok è solo un libro ma secondo me delle spiegazioni razionali esistono! inoltre credo che anche, se riuscire a diventare come holmes è quasi impossibile ritengo che avvicinarsi al suo livello sia ,al contrario, pensabilissimo
grazie in anticipo!
 
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view post Posted on 19/3/2013, 00:18

Unrivalled bag of tigers

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Ciao e benvenuto!
Come avrai notato purtroppo non c'è molto traffico in questo forum ultimamente. Trovi molte più discussioni sulla nostra pagina Facebook (ttp://www.facebook.com/groups/120649910290/)
Dell'istruzione di Holmes si parla proprio in questo thread, se leggi dall'inizio facciamo diverse ipotesi. Per quanto riguarda lo sviluppo dei suoi poteri di osservazione, molti ne hanno parlato e hanno avanzato ipotesi al riguardo.. Ci sono parecchi testi (anche molto avanzati) che studiano per esempio le somiglianze tra i metodi di indagine di Holmes e quelli dei medici che fanno diagnosi. Un libro, piuttosto difficile ma molto bello, è "Il segno dei tre: Holmes, Dupin, Peirce", a cura di Umberto Eco e Thomas A. Sebeok, Bompiani, 2004. Poi se te la cavi con l'inglese c'è anche altro materiale.
Ciao e di nuovo benvenuto.
 
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SH97
view post Posted on 7/4/2013, 14:45




Sono certo che i vostri sforzi di trovare un passato ad Holmes sino a dir poco sorprendenti, ma purtoppo Sherlock Holmes è un personaggio puramente inventato. Non esiste perció una teoria certa ed esatta sul passato dell'investigatore. Non essendoci fatti certi, sarebbe un grave errore ipotizzare. Si finisce per adattare i fatti alle teorie e non le teorie ai fatti.
 
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7 replies since 2/2/2011, 14:33   1722 views
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